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L’Italia ospita estese superfici coltivate a cereali.

Di solito la tecnica colturale di queste colture, spesso non irrigue, non prevede la possibilità o l’interesse a impiegare tecniche evolute quali la microirrigazione, e di conseguenza la fertirrigazione.

Pertanto le normali operazioni di concimazione si limitano spesso alla distribuzione a spaglio di concimi granulari distribuiti prima della semina, o di concimi liquidi a pieno campo con apposite attrezzature

Spesso  si tende ad apportare tra gli elementi nutritivi il solo azoto, tutt’al più insieme a un po’ di fosforo, prima della semina

La ragione di ciò risiede da un lato nella necessità di ottimizzare le operazioni colturali, nell’ambito delle quali ogni passaggio di macchina operatrice rappresenta un costo ulteriore, su colture per le quali la tendenza prevalente è quella di spendere per ettaro coltivato il meno possibile.

Dall’altro lato deriva dalla convinzione diffusa che le colture in questione, per una buona resa, non necessitino di altri elementi nutritivi, o che comunque in caso contrario ne trovino a sufficienza nel suolo.

Una delle leggi della nutrizione vegetale più conosciute, quella che prende il nome di legge del minimo, o di Liebig  dal nome dello studioso che la elaborò, enuncia che il limite della resa agricola è determinato, per ogni coltura, dal livello della disponibilità per la pianta del fattore nutritivo più limitante; e questo fattore può essere tanto l’azoto quanto il molibdeno, per citare due elementi nutritivi sempre assorbiti dalle colture, pur se in quantità decisamente differenti.

Significa che tutti gli elementi nutritivi essenziali per la pianta (e anche qualcuno non ancora considerato essenziale, come ad esempio il silicio) devono trovarsi nel suolo a disposizione degli apparati radicali e in forma disponibile.

In tutti questi anni in cui abbiamo operato a fianco degli agricoltori, raramente abbiamo colto una soddisfacente preparazione in merito allo studio e alla conoscenza dei costi/benefici determinati dall’apporto delle unità fertilizzanti, a parte forse quelle azotate.

Negli ultimi anni qualcosa si sta facendo in tal senso, e negli apporti di azoto alle colture estensive si è sviluppato l’impiego di inibitori dei processi di nitrificazione o dell’ureasi, che permettono da un lato la minore perdita di azoto inutilizzato e dall’altra di rendere disponibile questo elemento durante tutto il ciclo colturale, anche quando non può venire distribuito per evidente impedimento dell’accesso delle attrezzature in campo.

Altro sistema di gestione dell’azoto durante la coltura, da noi preferito perché favorisce e non limita la ottimale fertilità microbica del suolo, è l’uso di concimi granulari con parte dell’azoto a cessione controllata, come i nostri Unislow.

Insieme all’azoto reso disponibile in maniera graduale, e sincrona con l’attività microbica del suolo e con quella della radice, questi concimi apportano anche gli altri elementi fondamentali in forma rapidamente solubile, per una agevole e rapida incorporazione sulla capacità di scambio del suolo, in costante equilibrio con la soluzione circolante che nutre la coltura.

Ma anche la nutrizione fogliare si presta ottimamente ad apportare con efficienza e basso costo alcuni elementi nutritivi alla coltura durante la fase produttiva, che è il periodo di reale assorbimento e di richiesta di picco di alcuni elementi.

Grazie alla ampia compatibilità, al buon contenuto di elementi nutritivi o alla forma chimica che ne consente un rapido ed efficiente assorbimento pur in piccole quantità, a seconda del tipo di elemento, possiamo abbinare i trattamenti di difesa o di diserbo ad alcuni concimi strategici, per ottenere con un solo passaggio di macchina un duplice risultato di nutrizione e di difesa.

Oltre all’apporto di questi elementi nutritivi, come il potassio o il magnesio, il calcio, il fosforo e lo zolfo, possiamo essere certi che con un trattamento mirato e poco costoso non faremo mancare alla nostra coltura alcuni microelementi altrettanto fondamentali come ferro, zinco , manganese, molibdeno, boro, silicio, che pur presenti in qualche modo nel suolo sono facilmente bloccati e non disponibili per la coltura.

Non aspetteremo per questo di vedere segnali di sofferenza sulla coltura, le cosiddette “carenze” che qualora si evidenzino, segnalano che già una parte della resa ottimale è andata perduta, ma tratteremo preventivamente con un poco di questi elementi chiave, impiegando una forma molto efficiente secondo un calendario ottimale, abbinandoli eventualmente ai programmati interventi di difesa.

Anche i cosiddetti biostimolanti sono molto utili su colture come i cereali, o altre colture estensive, soprattutto per aiutarle a superare momenti critici del ciclo colturale, come l’emergenza, o  la radicazione, oppure gli stress climatici dovuti a eccessi o carenza di acqua, o ad elevate o basse temperature.

Anche per questi prodotti è possibile sfruttare interventi normalmente dedicati ai prodotti da difesa o a diserbi post-emergenza.

Questi semplici interventi mirati sono spesso fondamentali per il conseguimento di rese più elevate o di migliori caratteristiche organolettiche, come il tenore proteico o il peso specifico del frumento, o il grado polarimetrico e dunque la resa in saccarosio nel caso della barbabietola, tanto per citarne alcune

Arpa Speciali produce e distribuisce molti concimi e fertilizzanti specifici per migliorare le produzioni agricole, ma quel che più conta è che la nostra qualificata Squadra di Tecnici esperti di  nutrizione, insieme ai nostri validi Distributori, visita e supporta gli agricoltori direttamente in campo presso le loro aziende, o durante riunioni tecniche di aggiornamento svolte in varie zone d’Italia, e anche attraverso questo Sito Web, e le reti Social, che verranno costantemente aggiornate e arricchite di contenuti strada facendo.

Scarica i programmi colturali

In questa sezione trovi i programmi di concimazione messi a punto da ARPA Speciali per alcune coltivazioni più comuni. Clicca sul nome del prodotto per scaricare il programma in pdf.