I moderni concimi granulari ad azione graduale

Distribuzione degli elementi nutritivi e fabbisogno delle colture

Quando la tradizionale distribuzione dei concimi granulari è stata eseguita correttamente, in maniera omogenea sulla superficie o localizzata lungo la fila senza eccessive concentrazioni saline, la sua efficienza per le colture è ancora fortemente condizionata dalla disponibilità degli elementi nutritivi per tutta la durata del ciclo produttivo.

In generale, le colture assorbono in maniera graduale e progressiva gli elementi nutritivi, aumentando o diminuendo le asportazioni in momenti particolari del ciclo produttivo; ad esempio aumenta la richiesta di potassio in prossimità di fioritura e fruttificazione, o aumenta progressivamente quella di azoto durante lo sviluppo vegetativo.

Su alcune colture viene praticata la fertirrigazione, tecnica che permette di gestire in maniera ottimale le unità fertilizzanti per tutta la durata della vita produttiva delle piante; ma su tutte quelle per le quali questa pratica non è in uso, è consigliabile frazionare la distribuzione dei fertilizzanti in parte prima dell’inizio dell’attività della coltura, e in parte durante le successive fasi del ciclo produttivo.

Questo comporta successivi interventi, che potrebbero disturbare la coltura (si pensi ad esempio a terreni pesanti o bagnati, nei quali si deve evitare il calpestamento, pur essendo in essi ancora più importante la restituzione di unità nutritive, principalmente azotate, che proprio le piogge hanno in parte dilavato).

In ogni caso interventi successivi, se non sono dannosi comunque richiedono tempo, e sono costosi; spesso l’agricoltore non li vuole effettuare, penalizzando però le rese produttive.

Su alcune colture inoltre, come il mais, da un certo momento non è più possibile entrare in campo con spandiconcimi tradizionali, perché lo sviluppo della pianta non lo consente.

Gli Agricoltori tendono a superare queste difficoltà aumentando le dosi di concime distribuite prima della semina o del risveglio vegetativo, ma in questo modo conseguono una efficienza della concimazione (NUE) ancora minore e la perdita di elementi nutritivi, con il conseguente maggiore impatto ambientale; rischiano inoltre di non riuscire a rispettare i disciplinari previsti dalle normative, oppure rispettandoli di non avere rese produttive adeguate.  

Concimi granulari moderni

Gli inibitori di ureasi e nitrificazione

La moderna industria dei fertilizzanti ha messo a disposizione negli ultimi anni i cosiddetti inibitori, sostanze chimiche che una volta applicate ai concimi tradizionali rallentano i processi di trasformazione e degradazione nel suolo; riguardano principalmente l’azoto, che deve trasformarsi nel suolo dalla forma ureica in ammoniacale e da ammoniacale in nitrica, per essere assorbita dagli apparati radicali delle colture.

Il prezioso lavoro di trasformazione viene svolto gradualmente dai microrganismi che caratterizzano la cosiddetta flora microbica del suolo (legata alla sua “fertilità”) e che compiono moltissime altre utili funzioni.

Gli inibitori (3,4 DMPP, DCD, NBPT, etc.) agiscono inibendo l’attività di questi microrganismi, per un tempo più o meno lungo. In questo modo la disponibilità dell’azoto nelle finale forma nitrica viene rallentata.

Può essere controproducente inibire in qualsiasi modo una attività che è espressione diretta della fertilità del suolo e della capacità di rendere ospitale alla coltura il suolo stesso; infatti ogni nostro sforzo è normalmente indirizzato a incrementare il più possibile l’attività microbica del suolo stesso.

I concimi ricoperti

Una alternativa proposta dall’industria è quella di fare ricorso a particolari membrane polimeriche che ricoprono i granuli di concime e permettono un rilascio controllato degli elementi contenuti ; il controllo è regolato dallo spessore di queste coperture, il rilascio è in funzione dell’umidità che agisce sulla pressione osmotica del granulo; il sistema è valido, ma i costi di produzione sono sostenuti e rendono il prodotto più costoso rispetto ai prodotti inibiti; inoltre un problema ancora  irrisolto è il residuo dei materiali di copertura che restano nel suolo e sono poco e difficilmente degradabili ( sono a tutti gli effetti delle ”plastiche”) .

I concimi condensati

Esistono poi tutta una serie di composti chimici ottenuti da reazioni di condensazione tra l’Urea e diverse Aldeidi per formare dei composti a bassa solubilità in acqua (Urea Formaldeide, UF o MU; Crotonilidendiurea, CDU; Isobutilidendiurea IBDU). 

CDU e IBDU contengono di queste molecole condensate solo forme monomeriche (cioè piccole catene) e dunque l’attività più o meno rapida di dissoluzione,che libera principalmente l’azoto, dipende da attività microbica, dimensioni del granulo, temperatura e umidità.

Invece nel caso della UF o metilenurea si hanno catene di diversa complessità, che permettono di “giocare” sulla più o meno rapida idrolisi (il processo con cui i microrganismi rendono disponibile l’azoto in forma ureica); il processo dipende quasi esclusivamente dalla attività microbica.

Unislow caratteristiche

La Metilenurea (MU) infatti è normalmente caratterizzata dalla presenza di 4 tipi di molecole :una frazione di circa il 10 % di Urea, che si rende disponibile con i normali tempi dei processi di nitrificazione; una frazione pari a circa il 35 % solubile in acqua fredda (25 °C), che costituisce la parte di azoto disponibile nell’arco di 2-3 settimane;  una frazione di circa il  35 % solubile in acqua calda (100 °C), che costituisce la frazione che si idrolizza in modo graduale nell’arco di 3-4 mesi, e infine una frazione insolubile in acqua calda, che ha tempi ancora più lunghi.

Il tutto garantisce una continuità e gradualità di rilascio dell’azoto, che avviene in modo sincrono con l’attività microbica del suolo e dunque con l’attività metabolica della pianta.

Biodisponibilità dell'azoto

L’azoto è l’argomento più importante per via della cessione e delle normali perdite che si hanno per gassificazione, lisciviazione, ecc; ma non è l’unico elemento che determina la qualità della nutrizione.

Concimi completi a effetto graduale (“smart nutrition”) 

Ci stiamo dedicando da anni allo sviluppo di concimi granulari completi di più alta efficienza, che possano aiutare chi non dispone di un sistema di fertirrigazione, oppure permettano a quanti hanno capito i vantaggi della fertirrigazione di apportare una parte di elementi nutritivi a elevata efficienza al suolo, in momenti in cui ancora non si può effettuare irrigazione e fertirrigazione.

Perché siano efficienti questi concimi devono avere il maggior contenuto possibile di elementi nutritivi in forma solubile e assimilabile.

Le forme di azoto devono possibilmente essere presenti tutte, così da consentire una azione pronta e garantire al contempo la disponibilità a più lungo termine. 

Nei formulati Unislow una parte pari al 30 % dell’azoto è in forma di metilenurea.

Il fosforo utile in un concime è unicamente quello solubile in acqua; quello solubile in acidi minerali lo si può a tutti gli effetti considerare dal punto di vista nutrizionale di nessuna efficacia, Si tratta semplicemente di “sassolini” inerti che distribuiamo sul nostro terreno.

Il potassio preferibilmente deve essere esente da cloro, che è sgradito da quasi tutte le colture orticole e le frutticole, incluso olivo e vite. Al crescere del contenuto di cloro nel terreno si hanno su queste colture cali importanti di rese produttive.

Ovviamente il potassio derivante da cloruro di potassio è meno costoso di quello derivante da solfato o nitrato di potassio, ma, almeno per queste colture, il suo impiego è fortemente sconsigliato.

Per essere certi che i nostri concimi che contengono potassio non derivino da cloruro di potassio e dunque non apportino quantità di cloro che sono in media pari a quelle di potassio, occorre che in etichetta sia riportata la dicitura di legge “ a basso tenore di cloro”.

Altrimenti è evidente che il prodotto contiene ben oltre il 2 % di cloro.

Cloro nel suolo sulla resa %

I vantaggi del nitrato potassico 

Nella produzione dei concimi granulari Unislow utilizziamo solamente il Nitrato di Potassio (13-0-46) come materia prima potassica, e vediamo perché.

IL NITRATO POTASSICO È LA FONTE DI POTASSIO PIÙ PURA E ASSIMILABILE OGGI DISPONIBILE 

Non contiene cloruri, solfati, sodio o altri elementi non desiderati.

DISTRIBUENDO IL POTASSIO SOTTO FORMA DI NITRATO POTASSICO SI MIGLIORA IL RENDIMENTO DELLE  CONCIMAZIONI:  A PARITA’DI UNITA’ FERTILIZZANTI SOMMINISTRATE AUMENTERA’ LA QUOTA EFFETTIVAMENTE ASSORBITA, RIDUCENDO LE PERDITE PER LISCIVIAZIONE, E DIMINUENDO L’INQUINAMENTO

Il potassio viene fornito alla coltura in forma di sale puro, KNO3 (fertilizzante che contiene solamente azoto nitrico, potassio e ossigeno) e dunque si fissa come catione K+ sul complesso di scambio in forma prontamente disponibile, ma non dilavabile.

LA PUREZZA DEL NITRATO POTASSICO MINIMIZZA L’INFLUENZA DELLA CONCIMAZIONE NPK SULLA SALINITA’ DEL SUOLO

Non si accumulano sul terreno eccessi di solfati, cloruri o altri ioni non assorbiti dalle colture, che aumentano la pressione osmotica della soluzione circolante.

IL NITRATO POTASSICO E’ INTERAMENTE SOLUBILE IN ACQUA: DUNQUE VIENE ASSORBITO EFFICACEMENTE ANCHE SE DISTRIBUITO MOLTO VICINO ALLA COLTIVAZIONE, DA POCO PRIMA DEL TRAPIANTO O DEL RISVEGLIO, FINO ALLA COPERTURA.

È versatile nella scelta del momento ottimale per la distribuzione, e permette un frazionamento efficiente.

L’efficienza dei concimi Unislow

I NOSTRI CONCIMI UNISLOW SONO A ELEVATO TITOLO (PIÙ DI 50 UNITA’ FERTILIZZANTI ) E DUNQUE CONSENTONO DI RIDURRE LE DOSI PER ETTARO, PERMETTENDO DI RISPARMIARE SU LOGISTICA E COSTI DI DISTRIBUZIONE

UNA PARTE DELL’AZOTO (30 %) È A BASE DI METILENUREA,  FORMA CHE PERMETTE LA CESSIONE GRADUALE DELL’AZOTO  AD OLTRE 30/60 GIORNI DALLA DISTRIBUZIONE, SENZA INIBITORI O ALTRI COMPOSTI CHEPOSSONO ALTERARE LA ATTIVITA’ METABOLICA DEI MICRORGANISMI DEL TERRENO

Il Nitrato di potassio ha maggiore solubilità e maggiore velocità di solubilizzazione rispetto al Solfato di potassio.

Se si effettua una prova di solubilizzazione confrontando tre diversi fertilizzanti granulari (nitrato di potassio prills, solfato di potassio granulare, solfato di potassio prills)  posti su una superficie umida e sottoposti a temperatura giorno/notte di 15-20 °C, il nitrato di potassio si scioglie completamente e rapidamente a differenza del solfato di potassio.

L’azoto del nitrato potassico, in forma nitrica, esercita un importante effetto sinergico nei confronti del potassio, favorendo il suo assorbimento e aumentando l’efficacia della concimazione.

La elevatissima solubilità permette una rapida incorporazione sul complesso di scambio del terreno, senza rendere necessarie piogge o irrigazioni. L’umidità del terreno è già sufficiente.

La granulometria è omogenea, per favorire una ottima e uniforme distribuzione con qualunque tipo di apparecchiatura spandiconcime.

Il colore arancio lo rende anche piacevole alla vista, presso un Garden Center o presso il magazzino del Distributore.

La variabilità dei rapporti nutritivi tra azoto fosforo e potassio permette di scegliere il rapporto nutrizionale più indicato per la coltura e il suolo.

Questi concimi sono particolarmente indicati per le concimazioni di tappeti erbosi o di verde residenziale, dove si vuole ottenere un effetto rinverdente prolungato nel tempo, con un prodotto di qualità professionale; sono ideali su tutte le colture orticole e frutticole, soprattutto quando non si effettui la fertirrigazione, oppure qualora si effettui solo qualche blando intervento correttivo durante la stagione irrigua; su colture floricole non tolleranti elevate salinità; su orticole a ciclo breve in terra;  e su tutte le colture di pregio in asciutta, in climi secchi, con difficoltà a intervenire in maniera efficace in copertura.

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